André Breton, nato il 19 febbraio 1896 a Tinchebray, in Francia, e morto il 28 settembre 1966 a Parigi, è stato un poeta, scrittore e critico d'arte francese. È considerato il fondatore e il capo del movimento artistico noto come Surrealismo.
Breton studiò medicina e psichiatria, ma si interessò anche alla letteratura, alla filosofia e all'arte. Durante la prima guerra mondiale, lavorò come infermiere psichiatrico e fu esposto ai traumi della guerra, che influenzarono profondamente il suo pensiero e i suoi scritti successivi.
Nel 1924 pubblicò il Manifesto del Surrealismo, che definiva il movimento surrealista come un'arte basata sull'automatismo psichico e la liberazione dell'immaginazione. Breton credeva che l'arte e la poesia dovessero superare le convenzioni razionali e accogliere il subconscio e il sogno come fonti di ispirazione.
Breton ottenne il sostegno di altri artisti e scrittori surrealisti, come Salvador Dalí, Max Ernst e René Magritte. Si dedicò anche alla scrittura di poesie surrealiste e di saggi critici sul surrealismo. Nel suo romanzo "Nadja" del 1928, esplorò i confini tra realtà e immaginazione.
Durante la seconda guerra mondiale, Breton si rifugiò negli Stati Uniti, dove continuò a promuovere il surrealismo e ad influenzare la scena artistica. Dopo la guerra, tornò a Parigi e continuò il suo lavoro creativo e teorico. Morì nel 1966 a causa di un attacco cardiaco.
André Breton è considerato uno dei più importanti intellettuali del XX secolo e il suo lavoro ha avuto un impatto significativo sull'arte, sulla letteratura e sulla cultura contemporanea. Il suo concetto di surrealismo ha ispirato numerosi artisti successivi e ha continuato ad essere una forza influente nella storia dell'arte moderna.
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